Realizzato da Bra Servizi per supportare con forza il proprio impegno, il logo è stato pensato per mettere subito in chiaro le finalità del progetto “LIFE Enrich a poor waste”: una barca nera – prodotto simbolo che una volta arrivato a fine vita costituisce la maggiore fonte, per numero e peso, di vetroresina da smaltire – su un mare azzurro che naviga verso un recupero efficiente e ambientalmente compatibile, rappresentato dagli ingranaggi verdi. Envi riporta il colore simbolo della Bra Servizi ossia il fucsia ed è naturalmente un’abbreviazione del termine inglese che sta per ambiente, unito al Life giallo che è stato riportato nel colore utilizzato dall’UE. Il fucsia ed il giallo uniti costituiscono i colori della bandiera della Bra Servizi.
I colori hanno l’energia e la luce del sole, e la vitalità tramite il giallo, mentre con il fucsia il lato femminile dell’azienda rappresentato dalle figlie dell’Amministratore e dall’importante numero di Donne insostituibili che quotidianamente svolgono il proprio lavoro presso la Bra Servizi, vero e proprio motore del Gruppo Piumatti. Inoltre tali colori sono stati utilizzati per evidenziare la trasparenza dell’azienda e per rendere ben evidenti gli spostamenti e qualsiasi movimentazione dell’azienda.
Con questo tocco di colore, negli anni ’90 si è voluto dare un segno forte alla mentalità italiana, ovvero questi colori abbinati all’ambiente volevano spingere a guardare al futuro del riciclo, al rifiuto come risorsa e non più come scarto e come materiale da nascondere, ma progredire verso la valorizzazione.
Progetto LIFE12 ENV/IT/000579 “LIFE Enrich a poor waste”
LIFE+ è lo strumento finanziario per l’ambiente dell’Unione Europea.
L’obiettivo generale del programma LIFE è quello di contribuire alla realizzazione, all’aggiornamento e allo sviluppo di politiche ambientali e legislative rilevanti per l’Unione Europea, co-finanziando progetti pilota o dimostrativi di importanza per l’intera Europa.
LIFE+ è stato istituito con Regolamento (CE) n. 614/2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23/05/2007 ed è la prosecuzione naturale del precedente programma LIFE, entrato in vigore nel 1992.
Il programma LIFE+ è suddiviso in 3 parti:
Possono essere reperite maggiori informazioni relative al programma LIFE+ e ai progetti co-finanziati sul sito web istituzionale presso la Commissione Europea: https://ec.europa.eu/environment/life/index.htm
Ulteriori informazioni relative alle priorità nazionali possono essere reperite sui siti delle autorità nazionali competenti per il LIFE+.
Il National Contact Point per l’Italia è il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sul cui sito web si possono trovare le informazioni in italiano sia sul programma LIFE+, sia sui progetti realizzati o in corso di realizzazione in Italia: https://www.minambiente.it/pagina/life
Il problema ambientale che il progetto intende affrontare è quello riferito allo smaltimento dei rifiuti di vetroresina (GFRP, dall’inglese Glass Fiber-Reinforced Plastic).
La vetroresina è un materiale composito costituito da fibre di vetro (lunghe, tagliate o in particelle), inglobate in una matrice di resine termoindurenti, solitamente a base di poliestere, vinilestere o epossidi, che polimerizzano a temperatura ambiente grazie all’azione di appositi catalizzatori e acceleranti.
La vetroresina, grazie alle sue doti di leggerezza, solidità, resistenza a fatica e alla corrosione e scarsa conducibilità elettrica, ha conosciuto dagli anni ’50 un’enorme diffusione in diversi settori.
Tuttavia, la procedura di riciclaggio di tali prodotti è molto più complessa rispetto alla procedura di riciclaggio tipico dei materiali termoplastici.
Il primo problema è l’uso di resine termoindurenti: la reazione di polimerizzazione di tali resine non è reversibile, infatti esse non riacquistano la loro forma liquida originale attraverso riscaldamento, come fanno solitamente i materiali termoplastici, pertanto i rottami di vetroresina non possono essere fusi e rimodellati come spesso avviene nel riciclaggio della plastica.
Il secondo problema è quello collegato alle fibre artificiali vetrose utilizzate all’interno della vetroresina: evidenze di studi epidemiologici condotti su animali da laboratorio sottoposti ad inalazione forzata e/o al contatto con fibre insufflate direttamente a livello pleurico, mostrano l’insorgenza di significative modificazioni cellulari a livello alveolare e pleurico con comparsa di carcinomi e mesoteliomi. Pur non esistendo riscontri epidemiologici sull’uomo, le fibre di vetro sono state oggetto di adeguamento di Direttiva CE, che le ha inserite tra le sostanze pericolose sottoposte ad obbligo di etichettatura. In particolare, le fibre di vetro utilizzate nella produzione di manufatti in vetroresina sono classificate come cancerogeno di categoria 3 (UE) da etichettarsi con sigla R40 “possibilità di effetti irreversibili”.
Mentre nei materiali compositi contenenti fibre ad elevato valore commerciale (es. carbonio o kevlar) sono utilizzabili diverse tecnologie per il recupero delle fibre (pirolisi sotto vuoto, altri processi termici a letto fluido, estrazione fredda con fluido supercritico come solvente), per i compositi a basso valore commerciale, come la vetroresina, tali modalità di riciclaggio non sono utilizzate, poiché economicamente non convenienti.
La gestione attuale dei rifiuti di vetroresina si svolge secondo la seguente prassi:
Da quanto sopra è evidente che, allo stato attuale, non esiste un metodo sicuro ed efficace per il riciclaggio della vetroresina.
“LIFE Enrich a poor waste” è un progetto dimostrativo, cofinanziato dalla Commissione Europea mediante il programma LIFE+, il cui obiettivo principale è quello di recuperare, nobilitare ed arricchire i rifiuti di vetroresina, creando una serie di innovativi materiali ignifughi, fonoassorbenti, isolanti, antiurto ed elementi sottili facilmente lavabili, da utilizzare in edifici eco-sostenibili sia pubblici che privati, facili da rimuovere e da riutilizzare.
Nella realizzazione di tali pannelli si prenderà in considerazione la progettazione per la decostruzione, ovvero saranno progettati e realizzati per essere installati con semplici connettori meccanici rimovibili, per semplificare le procedure di installazione e rimozione e permettere uno smontaggio selettivo in caso di demolizione o ristrutturazione, permettendo un possibile riutilizzo o un facile recupero e riciclaggio dei materiali. Infatti un ulteriore obiettivo del progetto è quello di ridurre l’impatto ambientale collegato alla ristrutturazione o alla demolizione degli edifici.
Un altro obiettivo è quello di impostare procedure per classi di rifiuto ben identificabili e riprocessarle per inserirle all’interno di pannelli di nuova produzione, la cui superficie sarà rivestibile con prodotti naturali per rivestimento (ad es. pelle o legno). Le procedure sopra descritte porteranno alla realizzazione di un database degli impianti di lavorazione situati nelle vicinanze e di un centro di raccolta centralizzata per i rifiuti privati, consentendo il monitoraggio della distribuzione dei rifiuti e una previsione preventiva delle attività di recupero necessarie.
I risultati attesi con la realizzazione del progetto “LIFE Enrich a poor waste” sono i seguenti:
Per raggiungere gli obiettivi previsti e ottenere i risultati attesi, il progetto prevede diverse azioni:
Il progetto coinvolge molti aspetti innovativi, che vanno dalla strategia di raccolta dei rifiuti alle tecniche utilizzate per produrre i nuovi pannelli, fino alle loro proprietà finali.
La messa a punto di un database geografico dedicato, che indichi i diversi punti di raccolta di rifiuti di vetroresina e la relativa quantità prodotta, consentirà per la prima volta di attuare strategie di previsione per il ritrattamento di tali rifiuti. Solitamente i principali siti di produzione di rifiuti presentano una certa stagionalità e una quantità quasi prevedibile prodotta per ogni anno: la conoscenza di queste informazioni permetterebbe di pianificare la raccolta e rielaborazione, evitando così di allocare uno spazio eccessivamente grande per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti da trattare. Ciò minimizzerà il rischio di dispersione indesiderato dei rifiuti nell’ambiente, dal momento che passerà un tempo minimo dalla raccolta al ritrattamento.
Un secondo importante elemento innovativo è la realizzazione di strutture accoppiate, ovvero pannelli multistrato, direttamente durante il ritrattamento di rifiuti di vetroresina. Le parti funzionali dei nuovi pannelli (quella posteriore, con caratteristiche isolanti o di attenuazione del rumore; quella anteriore, aventi proprietà estetiche, di pulibilità, di morbidezza, anti-shock) saranno applicate immediatamente dopo la formazione del nucleo del pannello in vetroresina. Questo permetterà di evitare qualsiasi forma ulteriore di superficie in vetroresina, limitando così la probabilità di produrre polveri fini, come l’uso di carta vetrata o la macinazione con attrezzature dedicate, senza effetti negativi sull’ adesione degli strati funzionali esterni. Questa caratteristica importante del nuovo prodotto sarà ottenuta grazie al riciclo dei rifiuti macinati, che presenta già fibre impregnate di resina e, pertanto, permette di ottenere una distribuzione della resina nuovamente introdotta preferenzialmente sulla superficie del nucleo del pannello. Ciò comporta una superficie più liscia, che non richiederà operazioni di rifinitura, e la disponibilità di specie reattive (la fibra di vetro è inerte) per consentire l’adesione agli strati funzionali.
Ultimo ma non meno importante, i nuovi pannelli, contenenti rifiuti di vetroresina, avranno caratteristiche eccezionali, non presenti in qualsiasi rivestimento allo stato dell’arte, sia esso a base ceramica o a base polimerica: la struttura multistrato consente di beneficiare sinergicamente dalle proprietà di diverse famiglie di materiali, portando a pannelli che sono termicamente isolanti, leggeri, acusticamente isolanti, anti-shock, radio-trasparenti, completamente riciclabili, facilmente installabili e smontabili, costruiti per la decostruzione, e, ancora più importante, utilizzabili come un sottile supporto per prodotti estetici di valore: pelle, legno, sughero e decorazioni.
Il giorno 15 gennaio la D.ssa Agnese Roccato, del team esterno di monitoraggio Astrale GEIE – Timesis, ha visitato la nostra azienda per prendere visione del progetto LIFE Enrich a poor waste. In occasione dell’incontro, cui ha partecipato anche il partner università di Padova, il team di Bra Servizi ha illustrato gli ambiziosi obiettivi da raggiungere e illustrato le attività da svolgere nei prossimi mesi. È stato un incontro proficuo che ha rafforzato la volontà del gruppo Piumatti di proseguire il proprio impegno per la tutela dell’ambiente. Ad oggi, come da progetto, stiamo creando i pannelli contenenti il 30% di vetroresina macinata applicando esternamente materiali performanti per creare isolamento acustico e prodotti di design. A giugno si concluderà il Progetto con le analisi inerenti che attestino il possibile riutilizzo di questa vetroresina che ritorna nuovamente risorsa.
Scarica Esempio di scarto di manufatto a base di vetroresina (GFRP) (pdf)
Terminata l’attività B3 con la messa setup della macinatore. Scarica il pdf.
Definizione della procedura di smaltimento e di fine ciclo di vita dei nuovi pannelli e studi LCA:
Sono stati definiti i confini del sistema da analizzare che comprendo le unità di processo presenti nella figura seguente (macinazione, miscelazione, essicazione e smaltimento):
Presentazione finale del progetto
Scarica la presentazione da Restructura, Torino, 2016: Presentazione-Finale-Life (pdf)
Brochure Life
Scarica Brochure Life (pdf)
Flyer Life
Scarica Flyer Life (pdf)
Layman’s Report
Scarica Layman’s Report (pdf)
Brochure Bra Servizi
Scarica Brochure Bra Servizi (pdf)
Iscrizione n.606 per attività di recupero rifiuti non pericolosi da parte della Provincia di Cuneo
Autorizzazione disponibile nell’Area riservata
Rassegna Stampa / Eventi – Progetto Life+
Imbarcazione da 360 kg con particolari in:
A seguito demolizione con polipo caricatore, gli operatori manualmente hanno suddiviso i diversi componenti. Una parte delle lastre in vetroresina (umide) sono state macinate con granulatore, avendo cura di evitare pezzi metallici e altre impurità. Il materiale di risulta è di peggiore qualità di quelle delle semplici lastre, ma i tempi di produzione sono analoghi. L’umidità ha variato le caratteristiche del prodotto.
Sito dell’Università di Padova:
https://www.unipd.it/
Sito del Dipartimento di Ingegneria Industriale che collaborerà al progetto:
https://www.dii.unipd.it/
Sito ufficiale della Commissione Europea – Programma LIFE:
https://ec.europa.eu/environment/life/
Sito del Ministero dell’Ambiente:
https://www.minambiente.it/
Sezione del sito del Ministero dell’Ambiente dedicato al programma LIFE:
htp://www.minambiente.it/pagina/life